EXPO 2015, IL GIRO DEL MONDO IN POCHI PASSI


Un viaggio tra le peculiarità della manifestazione mondiale tanto attesa, tra padiglioni, cibo e un messaggio comune

 

Di Redazione, del 24 luglio 2015

 

 

 

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Ha iniziato a farsi conoscere già qualche hanno fa, quando l’Italia fu investita del compito più grande, ospitare la rassegna internazionale. E’ seguito un lungo periodo di turbolenza, tra confronti progetti, lavori in corso, polemiche, incertezze e zone d’ombra, fino all’apertura dei cancelli, il 1° maggio 2015. E se anche molte discussioni ancora permangono sul futuro del sito (una superficie di 1mln mq), da allora il treno Expo viaggia sui binari più importanti per portare il suo messaggio nel panorama internazionale. La fiera apre le sue porte fin dall’arrivo alla fermata dedicata Expo 2015. Dalla futuristica stazione “Rho Fiera Expo Milano 2015”, l’ingresso è questione di pochi minuti.

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Un’opportunità concreta per l’Italia che se giocata al meglio, può rappresentare un’ottima vetrina tendente ad avvantaggiare soprattutto la sfera turistica. I flussi di incoming che interesseranno il nostro Paese, sono stati al vaglio degli esperti che sottolineano la grande affluenza anche nelle zone circostanti e località note come la stessa Milano. Un modo inconsueto per far conoscere le proprie tradizioni, la propria storia e le proprie eccellenze. L’importanza dell’esposizione universale è data anche dalla presenza dell’Onu (Organizzazione delle Nazioni Unite) e dell’Unione Europea, che si impegnano per un mondo sostenibile.

 

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Qual è il messaggio di Expo?

Il fil rouge dell’intera manifestazione si riassume in uno slogan: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, un tema che fa da comune denominatore non soltanto all’intera esposizione universale, ma anche agli eventi collaterali organizzati sia all’interno del sito che all’esterno. Si tratta di argomenti che richiedono ampie trattazioni, dai contorni sfumati, declinati in ottiche differenti ma generati da punti fermi che fanno riferimento a esigenze chiare, come la necessità di un equilibrio in tema di alimentazione. E’ necessario ovviare al terribile divario che c’è nel mondo: da una parte vi sono Paesi con problemi legati all’obesità, dall’altra luoghi dove ancora la mortalità per carenza di cibo è una realtà. A tutto questo va aggiunto un altro aspetto, quello relativo le risorse. Il nostro pianeta dopo averci nutrito, ha bisogno di essere alimentato attraverso approcci consapevoli, in cui politiche adeguate e nuove tecnologie che siano adeguati ai nuovi scenari che caratterizzeranno anche gli anni futuri. Tra i numerosi obiettivi da raggiungere in particolare: sradicare povertà estrema e fame e favorire la sostenibilità ambientale.

 

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I numeri di Expo

  • 1.200 le aziende impegnate nella fornitura di beni e servizi;
  • 1.300 operai impegnati nel cantiere (circa 4000 le maestranze coinvolte a fine 2014);
  • 10.000 lavoratori impiegati (compreso il personale assunto dai Paesi per le attività durante il semestre);
  • 200 mila mq di aree verdi organizzate su tutto il sito espositivo;
  • 12.000 alberi;

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  • 1 intero padiglione, Cascina Triulza, dedicato alla società civile (OnG, associazioni, etc) nazionali e internazionali;
  • 53 padiglioni Self built con 145 Paesi. Si tratta di spazi autonomi progettati e ideati dalle singole nazioni;
  • 9 Cluster: riso, cacao, caffè, frutta e legumi, spezie, cereali e tuberi, Bio-Mediterraneo, isole, mare e cibo, zone aride. Sono aree tematiche che raggruppano diversi Paesi in simbiosi tra di loro per tradizione e storia culinaria;
  • 5 aree tematiche: Padiglione Zero, Future District, Childern park, Parco delle Biodiversità, Arts&Food;
  • 94% della popolazione mondiale rappresentata a Expo.

  

L’Albero della vita

La struttura dell’esposizione universale prende le mosse dall’antichità romana. La forma a “croce” tipica del Castrum è data dalle due vie, Decumano e Cardo. Quest’ultima, a Nord, ospita uno dei punti più suggestivi, la Lake Arena, uno specchio d’acqua dal diametro di 90 metri circa, al centro del quale si staglia uno dei simboli dell’Expo, l’Albero della vita. Tutt’intorno le gradinate ospitano i visitatori (circa tre mila) e insieme alla piazza (che può accogliere fino a 20 mila persone) costituiscono un teatro a cielo aperto per assistere a spettacoli e concerti, compresi gli appuntamenti con il rifiorire dell’Albero della vita che si susseguono giornalmente in orari molto favorevoli.   

 

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Un appuntamento importante che richiama anche una certa conoscenza delle tematiche trattate. Chi si aspetta un luogo completamente dedicato al cibo proveniente da vari Paesi resterà deluso. Expo’ è un’esposizione sì, ma relativa alle peculiarità dei singoli attori coinvolti, che attraverso percorsi culturali, convegni, conferenze e progetti, mirano a risolvere i problemi mondiali legati al cibo, alla sostenibilità, ai nuovi scenari che si profilano per il futuro. Una sorta di enorme briefing dove ognuno rappresenta le proprie difficoltà e le iniziative concrete per muovere, insieme, i passi giusti verso una direzione condivisa, che possa portare benessere in tutto il pianeta e preservarne le risorse. 

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