Il BICCHIERE GIUSTO PER IL BRINDISI DELLE FESTE


Per festeggiare i migliori auspici la bottiglia “giusta” non basta, a fare da protagonista è il bicchiere: più sarà adatto, più apprezzabile risulterà il suo contenuto! Il sommelier di Feudo Monaci, spiega come servire al meglio le bottiglie delle feste anche in tempi di crisi.

 

 

 

Di La.Ra, del 16 dicembre 2014

 

 

Quante volte è capitato di essere invitati e di aver ricercato con impegno una “buona bottiglia” per fare bella figura, magari spendendo qualcosa in più per essere certi di non sbagliare, e poi alla fine assaggiare il vino o lo spumante in questione e sorprendersi a non ritrovare nel proprio bicchiere tutte le promesse del venditore o dell’etichetta?

Spesso il problema non è l’errore nello scegliere l’enoteca o nel sentirsi presi in giro da una buona premessa di chi ci ha venduto la bottiglia, piuttosto può trattarsi di un’inesattezza nella scelta del bicchiere! Sì il bicchiere… perché tra le varie lezioni che si tengono al 1° livello del corso di Sommelier dell’AIS (Associazione Italiana Sommelier), vi è proprio quella della scelta del bicchiere, e sarà strano apprendere come lo stesso vino possa cambiare profondamente profumi e gusto, semplicemente sostituendo il calice. Provare per credere!

Per questo anche se la tavola sarà brulicante di parenti e affini e non avrete voglia di lavare i piatti, passi per stoviglie monouso, tranne che per il bicchiere, mai quello di plastica, rovinereste completamente i preziosi doni che è pronto a offrirci “Messère vino”! 

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La produzione di vini Feudo Monaci ha in sé numerose bottiglie d'eccellenza. Foto C. Monaci 

 

Per meglio comprendere quali sono gli errori più comuni, da evitare con cura soprattutto quando si “riceve”, siamo andati in Puglia a trovare chi vanta un’esperienza di anni in fatto bon ton, il direttore della Tenuta Castello Monaci, Luigi Ancona e i suoi sommelier. Castello Monaci è una delle più eleganti e note sala ricevimenti di tutto il Sud Italia, un castello immerso in un parco di tremila piante di ulivi secolari e duecento ettari di vigneti, uno scenario incantevole che rivela i suoi segreti in una serie infinita di barriques conservate in una cantina in tufo, perché la tenuta ha in sé un altro prezioso elemento: una grandiosa produzione di magnifici vini, tutti firmati “Feudo Monaci”.

Il direttore ci mostra questa meraviglia, frutto dell’unione tra la terra e l’uomo, la storia e la tradizione di una terra generosa. Attraverso il castello, la sala delle armi, i giardini rigogliosi, il museo del vino e le sue cantine, si percepisce tutto l’impegno di uno staff professionale ed esperto. Il successo della tenuta che accoglie, oltre a matrimoni, meeting, convegni e percorsi sensoriali “wine experience nelle proprie cantine, sta nella cura dei dettagli e nella piacevolezza dell’ospitalità.

 

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 Vista di Castello Monaci al tramonto. Foto C. Monaci 

 

Un impegno fatto di dedizione e una mentalità protesa all’innovazione, pur restando ben ancorati alla preziosa eredità che tramanda la tradizione. In quest’ottica si muove anche il lavoro dei sommelier di Castello Monaci che oggi sono a disposizione di De Armas e dei suoi lettori, professionisti che lavorano da anni nel settore e conoscono bene le pratiche di una convivialità tutta italiana. Ed è proprio il sommelier Claudio Occhineri a darci qualche suggerimento per i brindisi delle Feste.

Spesso il vino si daper scontato, può fornirci una definizione di questa “ricchezza” talvolta sottovalutata sulle tavole degli italiani? Il vino è storia, è religione; da Dioniso a Bacco all' Eucaristia cristiana ha segnato il nostro cammino nei secoli. La vigna nel Vangelo è citata in tante metafore ma mi piace sintetizzare con una citazione di Sir Walter Scott, noto poeta scozzese "A glass of good wine is a gracious creature" (Un bicchiere di vino è una creatura gentile. ndr).

Perché è così importante la scelta del bicchiere?

Un vino può essere esaltato o penalizzato da un bicchiere, non è importante solo cosa si beve ma anche dove si beve.

 

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Quanti tipi di bicchieri ci sono e come si sfruttano?

Ogni vino ha il suo bicchiere e ci sono tantissime varianti dalla flûte per le bollicine secche passando al baloon per i rossi importanti fino al calice per i vini dolci da dessert, non c'è una codifica assoluta su quanti siano i bicchieri da utilizzare, l' unico bicchiere codificato è quello da degustazione, il bicchiere INAO utilizzato anche dall' AIS.

E se non ci si può permettere il servizio infinito di calici, coppe e ballon? Come ovviare nel chiuso di casa propria?

Utilizzare un bicchiere trasparente, con lo stelo, preferibilmente di cristallo o in vetro sottilissimo, questi i requisiti essenziali; è difficile che non ci siano bicchieri in casa con queste caratteristiche.

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  Il bicchiere giusto esalta il valore del suo contenuto a cominciare da quello visivo. Foto web 

 

Come va tenuto in mano il bicchiere per evitare di influire sulla temperatura del vino e apprezzarne i profumi? Impiegarlo senza che nè il colore, nè l' odore e nè la temperatura della mano interferiscano con il contenuto, quindi và tenuto per lo stelo.

La crisi soffoca i consumatori. Come si può acquistare un buon vino senza amareggiare il portafogli?

Gambero rosso da anni pubblica una guida che si chiama "Berebene 2500 ottimi vini sotto 10 euro", non sempre un prezzo alto è garanzia di qualità, ci sono tantissimi vini che cambiano le lavorazioni in cantina e accorciano gli affinamenti che sono di eccelsa qualità.

Nel periodo natalizio sul mercato si trova di tutto, da eleganti cassette in legno a grappe pregiate. Cosa consiglia per fare bella figura con i padroni di casa?

Tenendo conto i gusti e le preferenze del destinatario del regalo consiglio innanzitutto di privilegiare la qualità alla quantità optando per vini di qualità e o disillati pregiati privilegiando prodotti italiani. Il mercato italiano è talmente ricco di pregio che c'è la possibilità di accontentare i palati più fini.

 

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 Vista delle cantine di Castello Monaci. Foto C. Monaci  

 

Suggerimento per la cena di Natale e per Capodanno: vini, servizio e abbinamento. Come coccolare i propri ospiti?

Ogni regione ha le sue tradizioni e quindi il mio consiglio è privilegiare le tante eccellenze legate al territorio, le tante dop, presidi Slowfood che abbiamo cogliendo l' occasione per degustare vini e spumanti di qualità anche essi del territorio per rendere l' occasione memorabile.

Consigli per i neofiti, qual è il modo giusto per stappare uno spumante senza “danni collaterali” a oggetti darredamento o persone?

Accademicamente nella stappatura di una bollicina si dovrebbe evitare il botto perchè non è elegante ma a mio avviso nel caso del brindisi di fine anno ci potrebbe essere una deroga alla regola adottando le dovute attenzioni stando attenti a direzionare la traiettoria del tappo nell' apertura.

 

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 Stappare lo spumante è un'operazione delicata. Meglio evitare il classico "botto" a meno di non trovarsi a festeggiare il nuovo anno.

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Qualche italiano spesso si lancia alla scelta di uno champagne per il brindisi di Capodanno (nonostante lo stesso Presidente francese, in tempi di austerità, abbia scelto il più economico spumante). Qual è la sua indicazione?

Senza andare dai cugini d'oltralpe a cercare le bollicine per fare il brindisi di fine anno abbiamo in Italia tante eccellenze come Franciacorta, Oltrepò Pavese e Trento DOCG tutti metodi classici di grande valore senza disdegnare l'Asti spumante DOCG e il Prosecco DOCG, insomma abbiamo bollicine per tutti i gusti.

Come coniugare vino e codice della strada.

Il vino và degustato, quindi si consiglia di bere con moderazione e comunque mai mettersi alla guida dopo aver bevuto; in una comitiva c'è quasi sempre qualcuno che non beve, altrimenti si può ovviare utilizzando un taxi!

 

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