VIAGGIO IN RUSSIA: SULLE TRACCE DI LEV TOLSTÒJ. DA SAN PIETROBURGO A MOSCA


Un viaggio alla scoperta della cultura russa, con consigli e indicazioni per meglio apprezzare questi luoghi, sia in estate che durante l’inverno

 

 

 

Di Graziana Migliaccio, giornalista                                                                                                     del 01 luglio 2014

Foto: G. Migliaccio

 

Strade molto larghe popolate da grattacieli grigi e poi, improvvisamente, antichi edifici dai balconcini decorati, il fiume Neva e un gioco di cupole colorate e dorate: San Pietroburgo si presenta così agli occhi del visitatore alla sua “prima volta” in Russia. Un gioco di contrasti continui che sconvolge la prima impressione, e subito ne suscita un’altra, più positiva. La città, ex capitale del Paese, è infatti impregnata da un’aria malinconica in cui le tradizioni convivono con la modernità. Entrando nelle chiese di rito ortodosso si viene subito avvolti dall’intenso odore di incenso e lo sguardo è presto colpito dalle teste delle donne, coperte da veli e foulard di tutti colori. L’atmosfera è molto vivace perché, contemporaneamente, si svolgono più scene: c’è chi prega davanti ad un’immagine sacra, chi fa la fila per acquistare candeline votive, chi ascolta il predicatore, del quale si sente la voce ma non si capisce dove sia, e chi apparecchia la tavola con dolci, uova decorate e salame. Luoghi non solo dove pregare ma anche dove incontrarsi.

 

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 Uno dei bellissimi corridoi dell’Ermitage 

 

 

Da non perdere il giro in battello che, attraversando la città, ne ripercorre la storia, passando davanti alle costruzioni più importanti e regalando scorci pittoreschi. Se a ogni ponte troverete a salutarvi un ragazzo che rincorre il battello, rispondete tranquillamente al suo saluto con sorrisi e applausi per il suo sforzo fisico; inevitabilmente, un po’ alla volta andrà scemando, ma sappiate che quando la vostra gita finirà, vi attenderà per chiedervi una ricompensa… per il suo spettacolo! Per proseguire la giornata non fatevi mancare una sosta nello storico “Caffè letterario” in Piazza delle Arti n. 5, dove il padrone di casa è Aleksandr Sergeevič Puškin, il “Dante” russo, una cui statua accoglie gli avventori all’entrata del locale. Qui, avvolti dalle note delle più belle opere italiane, potrete vivere un pomeriggio d’altri tempi, gustando golosi dessert e degustando tè, circondati da libri e poesie, comodamente seduti su antiche poltrone. E, ovviamente, l’Ermitage, la cui visita merita l’intero viaggio. La sua costruzione, maestosa ed elegante, domina l’intera città.

 

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 Gli "Atlanti", le statue a guardia dell'Ermitage che, secondo la tradizione, proteggono la storia d'amore di chi ne accarezza i piedi

 

Prima di perdersi nelle sua sale, dove si possono ammirare “Amore e psiche” di Canova, quadri di Caravaggio, Tiziano e Leonardo, ogni buon turista che si rispetti deve toccare i piedi degli “Atlanti”, le enormi statue all’esterno dell’edificio e, così, garantirsi l’eterno amore della propria dolce metà! Da non perdere il palazzo di Caterina, la residenza estiva degli Zar di Russia, che si trova nella città di Puškin, a circa 25 km da San Pietroburgo. Qui vi accoglieranno sale maestose dalle preziose decorazioni, tavole apparecchiate con elegantissime stoviglie, un bellissimo giardino e… i racconti piccanti delle abitudine della consorte dello Zar! Da San Pietroburgo potete raggiungere Mosca in treno, dai cui finestrini guardare le Dacie (abitazioni russe di campagna, dove gli abitanti delle grandi città trascorrono le vacanze NdR) e le Isbe (tipiche abitazioni rurali russe, a uno o due piani, interamente costituite da tavole di legno e tronchi d'albero, abitate di solito da contadini NdR).

 

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 Una delle camere del Palazzo di Caterina, residenza estiva degli Zar

 

Il primo impatto con Mosca è negativo perché è una città con moltissimo traffico e lo sguardo fatica a trovare un angolo libero dagli immensi grattacieli che popolano l’agglomerato urbano. Ma, “ogni russo, guardando Mosca, sente che essa è la madre; ogni straniero, guardandola e non conoscendo il suo significato materno, deve sentire almeno il carattere femminile di questa città”, scriveva Lev Tolstòj e, in effetti, nel momento in cui si arriva nella Piazza Rossa, non si può non rimanere affascinati dalla cupola di San Basilio che, al suo interno, nasconde un intreccio di scale, finestre, pareti e pavimenti interamente decorati con colori accesi. Da non perdere poi la visita guidata al Cremlino, oggi sede del governo russo. E per una sosta non c’è niente di meglio di un giro da Gum (www.gum.ru), grandi magazzini costruiti dal 1890 al 1893 a seguito di un decreto dello Zar e a spese dei commercianti di Mosca. Tre piani dall’architettura molto elegante, vetrine dedicate alle più grandi firme italiane e deliziosi bar e ristoranti, dove assaggiare le crepes con caviale. Insomma, un luogo per ricredersi sul concetto di “centri commerciali” e per ripararsi dalle temperature esterne!

 

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  Uno scorcio interno del Gum, dove spiccano le grandi firme italiane 

 

Estate o inverno che sia, è poi d’obbligo assaporare un po’ della tradizione, concedendosi un tè preparato con il Samovar (contenitore metallico per scaldare l'acqua. NdR). Sempre però che riusciate a trovare un locale che ancora utilizza questo antico, affascinate bollitore! Non cercatelo nei bar, ma per le strade, presso le tipiche bancarelle in legno dove, entusiasti per il rito del tè, dimenticherete i gradi segnati dal termometro e vi ritroverete a gustare tranquillamente la vostra bevanda… all’aperto! E per chi preferisce una bevanda alcolica, non mancano né la birra locale e né, ovviamente, la vodka, la bevanda nazionale. Non si può poi lasciare Mosca senza averne visitato la metropolitana, aperta il 15 maggio 1935. Molte stazioni, esempi dell'arte del realismo socialista, sono decorate da pitture e mosaici e illuminate da bellissimi lampadari che danno l’illusione di trovarsi in una sala da ballo!

 

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Il Palazzo di Caterina, residenza estiva degli Zar 

 

Infine, per continuare a sognare, recatevi nella casa museo di Tolstoj. Qui, dall’ottobre 1882 al maggio 1901, lo scrittore visse con la sua famiglia: tutto sembra essersi fermato a quel tempo: la biancheria è adagiata negli armadi, i samovar sono pronti a bollire, le tavole sono apparecchiate e un nuovo manoscritto sta per nascere. Ad accogliervi una sorridente signora che, a gesti, vi farà capire di non scattare fotografie, di lasciare i cappotti all’ingresso e indossare dei copri scarpa per non rovinare il pavimento. A questo punto, liberate la vostra fantasia e, seduti alla scrivania o intenti a bere una tazza di tè, potreste vedere Pierre, Andrej, la famiglia Rostòv e gli altri personaggi di “Guerra e Pace” che ancora albergano in quei luoghi… basta saper guardare oltre l’apparenza...

 

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 "Amore e Psiche” di Antonio Canova conservata all’interno dell'Ermitage

 

 

Curiosità 

Attenzione ai taxi perché ce ne sono moltissimi abusivi e, comunque, anche con quelli regolari è sempre bene contrattare il prezzo prima di salire sulla vettura, perché non usano tassametri e… tendono sempre a chiedere cifre esagerate! La differenza tra caviale rosso e nero? Il primo è costituito da uova di salmone e ha un prezzo variabile ma accessibile, mentre quello nero, uova di storione, è molto più buono ma anche costoso! Sia San Pietroburgo che Mosca sono città molto pulite e ovunque ci sono cestini per buttare i rifiuti ma, se avete difficoltà nel camminare o se semplicemente, siete stanchi, dimenticatevi le comodità: non esistono (se non in rari casi) scale mobili, ascensori o rampe per i disabili, né nei musei, né in metropolitana né nelle chiese.

 

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